La storia della riflessologia affonda le radici nell’antico Egitto, come testimoniato da un affresco risalente a circa 4000 anni fa in cui un medico stimola i piedi e le mani del paziente. La tradizione cinese risale al 480 a.C., con l’approfondimento di Mak Zi sulla terapia zonale, ovvero il massaggio plantare a livello filosofico. Anche i nativi americani praticavano la riflessologia per ripristinare la salute.

Il dottor William H. Fitzgerald è considerato il fondatore della riflessologia moderna. Fin dal 1902, ha studiato e sperimentato la “terapia zonale”, lavorando sulle mani e sui piedi dei pazienti. Secondo le sue teorie, il corpo umano è suddiviso in dieci linee immaginarie che collegano testa, mani e piedi, dividendo il corpo anteriormente e posteriormente. Ogni parte del corpo in una determinata zona è collegata a un’altra parte attraverso flussi energetici specifici. Fitzgerald dimostrò questa relazione con successo, ad esempio, tra i disturbi renali e i problemi agli occhi.

Anche nei piedi, è possibile individuare queste linee, con cinque sul piede sinistro e cinque sul piede destro. Inoltre, su ciascun piede, ci sono tre linee orizzontali, una alla base delle dita, una a metà tra le ossa corte e lunghe del piede e una a livello del tallone. Questo ha portato a delineare una mappa del piede.

Negli anni ’30, Eunice Ingham sviluppò la terapia riflessologica del piede, utilizzando le dita delle mani, in particolare il pollice, e divenne la divulgatrice ufficiale.

La riflessologia plantare si basa sulla comunicazione tra i piedi e il resto del corpo attraverso segnali visivi, come la forma, il colore, l’odore e la struttura delle dita. Durante una sessione, un riflessologo esperto cerca segnali visivi e interpreta la mappa dei punti riflessi in base alle caratteristiche del paziente. Ad esempio, un’alluce valgo può segnalare problemi emotivi o fisici, mentre verruche e funghi possono essere collegati a un’alimentazione ricca di grassi.

Una seduta di riflessologia dura da mezz’ora a un’ora, con un costo che di solito varia tra i 40 e i 50 euro. Un ciclo completo spesso include da 6 a 12 sedute.

In alcuni casi, è consigliabile evitare la riflessologia plantare, ad esempio dopo un pasto abbondante, durante il ciclo mestruale con flusso abbondante, in momenti di agitazione estrema o nei primi giorni di gravidanza o durante la gravidanza a rischio.

Nel corso del tempo, con la progressione degli studi sulla riflessologia plantare, la collocazione delle zone riflesse all’interno del piede è stata oggetto di una mappatura. In linea generale, la corrispondenza tra parti del piede e strutture o organi del corpo umano segue un criterio di simmetria.

Sul piede di destra sono situate le zone riflesse corrispondenti alle strutture anatomiche della metà destra del corpo. Allo stesso modo, sul piede di sinistra risiedono le zone riflesse collegate agli elementi anatomici della metà sinistra del corpo.

Per delineare uno schema di riferimento indicativo, si può affermare che:

  • L’alluce corrisponde alla testa, alle tempie e all’ipofisi
  • La base dell’alluce corrisponde a polmoni e bronchi
  • La parte laterale esterna del piede, sotto l’alluce, riflette la cervicale
  • La zona centrale del piede coincide con organi come la milza, lo stomaco, il pancreas, i reni e la vescica
  • Il tallone e la parte esterna corrispondono all’intestino
  • La zona tra le dita riflette i dotti linfatici

Sono numerose le condizioni patologiche che i riflessologi ritengono di poter trattare. Si ricordano in particolare:

  • Asma, attraverso il massaggio delle zone dei piedi che corrispondono a cuore, polmoni e gabbia toracica, con l’intento di migliorare la salute delle vie aeree respiratorie
  • Problemi respiratori causati da infezioni polmonari: l’intervento del terapeuta in questo caso si concentra sulle zone che riflettono torace e polmoni
  • Stipsi, mediante la pressione e il massaggio delle zone riflesse corrispondenti all’intestino
  • Colon irritabile anche in questo caso il massaggio e la pressione si focalizzano sulle zone riflesse corrispondenti all’intestino
  • Problemi di digestione
  • Tonsillite agendo sulle zone del piede corrispondenti a testa e collo
  • Eczema
  • Mal di schiena
  • Mal d’orecchie, mediante il massaggio delle zone che riflettono le orecchie
  • Casi di infortuni sportivi: la riflessologia plantare si concentra sulle zone del piedi corrispondenti ai punti dolenti nel resto del corpo
  • Disturbi da stress, quali mal di stomaco e mal di testa ricorrenti. L’azione di pressione e massaggio riguarda le zone riflesse corrispondenti a cervello, collo, colonna vertebrale e apparato digerente
  • Disturbi d’ansia
  • Umore: il riflessologo stimola in questi casi le zone riflesse connesse a reni, vescica e intestino, partendo dall’assunto che una migliore funzionalità di questi organi produca un miglioramento a livello dell’umore
  • Sintomi della menopausa
  • Problemi alla vescica